Il Toro riporta in Italia Mazzarri dopo l’esperienza con il Watford: Reggina e Napoli le due piazze in cui ha fatto meglio
È Walter Mazzarri il nuovo tecnico del Torino. Dopo le voci shock seguite al match di Coppa Italia sull’esonero di Mihajlovic e la relativa ufficialità arrivata questa mattina, la società granata ha trovato il tecnico a cui affidare il compito di guidare la squadra in questa seconda parte di campionato. Sarà dunque Mazzarri a dover portare Belotti e compagni verso l’Europa. Un compito che riporta in Italia il tecnico toscano impegnato, nella scorsa stagione, sulla panchina del Watford. Dopo l’addio agli inglesi, con i quali ha ottenuto una tranquilla salvezza nella stagione 2016/2017, dunque, il ritorno nel campionato di Serie A che lo ha visto vestire le maglie di Reggina, Sampdoria, Napoli, Inter. E proprio i neroazzurri sono stati gli ultimi uomini allenati da Mazzarri prima dell’addio al nostro campionato. Nella prima stagione alla guida dei milanesi, (2013/2014) ottiene 15 vittorie, 15 pareggi e 8 sconfitte ottenendo un 5° posto che vale la qualificazione all’Europa League. Risultati che vengono ribaltati, invece, la stagione successiva. E che gli valgono l’esonero dopo appena 11 partite in favore di Roberto Mancini.
Ma quella con l’Inter, come detto, è solo l’ultima delle esperienze nel calcio Italiano. La sua carriera, infatti, sboccia alla guida della Reggina con cui ottiene la salvezza per ben tre stagioni consecutive tra cui spicca, in particolare, quella del 2006/07. La squadra amaranto, infatti, per effetto delle vicende legate a Calciopoli affronta la sfida della Serie A partendo con ben 15 unti di penalizzazione. Questo non ferma i ragazzi di Mazzarri che, senza la penalità, si sarebbero qualificati in Intertoto. Ed è proprio grazie a questi risultati che Mazzarri riesce a fare il primo grande salto di qualità in carriera passando ad allenare prima la Sampdoria e poi il Napoli. Anche con i liguri, dove trova ed allena Antonio Cassano, i risultati sono positivi. Nella prima stagione (2007/08) conquista l’accesso all’Europa League mentre l’anno successivo centra l’obiettivo della finale di Coppa Italia persa poi contro la Lazio ai rigori. Poi, il trasferimento al Napoli l’esperienza di maggior rilievo e che, sicuramente, gli ha riservato le maggiori soddisfazioni.
Walter Mazzarri e il Napoli: la Coppa Italia 20 anni dopo
Con i partenopei, già guidati 11 anni prima come vice di Ulivieri, infatti, occupa la posizione di allenatore per ben quattro stagioni per un totale di 145 presenze nelle quali ottiene 73 vittorie, 42 pareggi e 30 sconfitte. Il campionato 2009/2010 vede il Napoli qualificarsi all’Europa League con due gare di anticipo sulla fine del campionato. L’annata successiva vede i partenopei passare la fase a gironi della Coppa europea, venendo poi eliminati dal Villareal, mentre in campionato chiudono al terzo posto qualificandosi per la Champions League. Risultati che lanciano sotto i riflettori il Napoli che, tuttavia, non riesce a bissare il risultato anche l’anno successivo. Nel 2011/2012, infatti, la formazione guidata da Mazzarri chiude il campionato al 5° posto uscendo dalla Champions dopo la sfida agli ottavi di finale contro il Chelsea. Il rendimento in campionato sembra costringere i partenopei ai play-off di Europa League, scampati solo grazie alla vittoria della Coppa Italia contro la Juventus. Primo trofeo per Mazzarri da allenatore e successo che in città mancava da più di vent’anni. L’esperienza con gli azzurri, però, non è destinata a continuare ancora per molto: dopo aver portato il Napoli al secondo posto e, di conseguenza, in Champions nella stagione successiva abbandona infatti i partenopei dichiarando di aver chiuso il suo ciclo. Un curriculum che conferma come il Torino abbia deciso di puntare sull’esperienza nella speranza che proprio il tecnico toscano riesca a bissare questi risultati anche alla guida della formazione granata.
secondo me Mazzarri fa giocare De Silvestri con il Bologna… uomo avvisato…
Coi piuttosto non andiamo da nessuna parte. Ieri Berenguer è quello che ha corso di più, purtroppo non riuscendo a superare l’avversario nemmeno una volta, sebbene si sia intestardito nel dribbling parecchie volte. Non so se sia un problema di preparazione o di adattamento, ma per ora è uno degli… Leggi il resto »
@Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE) pittosto che Gatto Silvestro metti Berenguer no?